Il videoclip di Felicità puttana, la hit dei Thegiornalisti e tormentone dell’estate 2018, è un gigantesco omaggio agli anni ottanta. Tommaso Paradiso, il leader del gruppo romano e protagonista del video assieme all’attrice Matilda De Angelis, non è nuovo a operazioni di questo tipo. Anche il filmato musicale di Da Sola/In the night, pezzo dalle venature italo disco scritto e cantato da Paradiso, richiamava quel magico periodo, tra aerobica, capelli cotonati e giacche da tennis Sergio Tacchini. Da cultore di quel decennio, il cantante ha plasmato l’identità visiva di Felicità puttana come un omaggio al cinema di quegli anni. La stessa cosa, peraltro, era già avvenuta in uno dei primi successi dei Thegiornalisti, La fine dell’estate, nella quale Paradiso attribuiva proprio a “qualche film” anni ottanta la colpa della sua malinconia.

Ecco allora cinque riferimenti pop ai “mitici anni ’80” presenti nel videoclip firmato da YouNuts!:

La casa di Matilda

Borotalco, il film di Carlo Verdone del 1982, è più volte richiamato nel video. La casa della sua protagonista ricorda molto da vicino quella di Manuel Fantoni, il cialtrone che ammalia con i suoi aneddoti Sergio Benvenuti, il personaggio di Verdone. Il rosa è il colore dominante del set di Felicità puttana, dal letto agli armadi alle porte. Nell’appartamento del mitomane Manuel i cuscini sul divano, parte della moquette, la cappa e la cucina a isola, alcune lampade, la carta da parati in bagno fino alla giacca indossata da Sergio Benvenuti che si spaccia per Fantoni, prima di essere smascherato dal suocero, hanno quelle tinte pastello. Borotalco è citato esplicitamente dalla locandina appesa sul muro della camera da letto e dalla custodia del vhs, con la cassetta probabilmente inserita nel videoregistratore.

Tommaso che scende dalla macchina

Mentre aspetta Matilda Tommaso decide di scendere dall’auto e lo fa in un modo che rievoca il personaggio di Pasquale Ametrano di Bianco Rosso e Verdone. Si stiracchia con i pugni chiusi e la schiena inarcata, come lo sfortunato emigrante in una sosta in autogrill nel viaggio Monaco-Matera. Se Ametrano spegne i motori di un’Alfasud Paradiso apre lo sportello di una più scattante spider TVR Tasmin Convertible, un tipo di macchina che ricorda la quattroruote di un’altra maschera verdoniana, il coatto di Un sacco bello. La sua era però una Fiat Dino, pronta a partire in direzione Cracovia.

I poster

Con Dalla, Venditti e Carboni, Vasco Rossi è il mito musicale di Tommaso Paradiso. Nella camera della ragazza sono chiaramente visibili un poster del rocker e la cover dell’Lp di Albachiara. Completano il Pantheon di Tommaso Paradiso la locandina di Fantozzi e un’immagine di Michael Jordan.

La locandina

La clip musicale è accompagnata da un poster simile alla locandina promozionale di un film. E l’aria anni 80 si respira anche qui. Nell’immagine che sovrasta i credit, viola come la sua cornice, Matilda è seduta con le gambe accavallate sulla spider di Tommaso, con i fanali accesi, in piedi con le mani sulla carrozzeria. Al margine il titolo della canzone scritto con un font che ricorda pellicole cult come Flashdance, Dirty Dancing, Risky Business e Footloose. Inoltre i protagonisti di queste due ultime pellicole sono richiamati dal look di Paradiso, rispettivamente gli immancabili occhiali neri per Tom Cruise e la t-shirt bianca con le maniche arrotolate per Kevin Bacon.

Oggetti cult

La felicità puttana dura un minuto e ce ne vogliono dieci per comunicarla su WhatsApp. Questa dilatazione del tempo è ripresa e portata all’eccesso nel videoclip. Tommaso chiama poco dopo le dieci e mezza: “Cinque minuti e sono pronta”, dice la ragazza, ma prima di entrare in macchina passano più di nove ore. Il tempo per andare in bagno, lavarsi i denti, fare una doccia, pettinarsi, mettere lo smalto ai piedi, truccarsi e laccarsi i capelli. E ballare e cantare, sola dentro una stanza con tutto il mondo fuori come la ragazza di Albachiara. Matilda si prepara per il suo appuntamento come la Eleonora Giorgi di Borotalco nella scena iniziale del film. Nemmeno il maxi Swatch da parete fuori la porta del bagno è sufficiente per ricordarle del maxi ritardo. L’enorme orologio è solo uno degli oggetti di consumo che affollano la camera di Matilda. Niente smartphone, a suonare è un telefono fisso di quelli in plastica che si illuminavano a ogni squillo; niente schermi piatti, la televisione e le vhs (tra le altre Beetlejuice e Il marchese del Grillo) si guardano sulla Tv col tubo catodico; niente Pc, tablet e piattaforme streaming, la musica va in cassette nello stereo a doppia cassa. E cosa c’è nella library di Matilda? Si riconoscono la compilation Juke Box Star Festivalbar ’87, il Lionel Richie di Can’t slow down del 1983 con All night long e Thriller di Michael Jackson del 1982.

Come la felicità, sembra proprio che anche la nostalgia anni ’80 sia puttana.

Credit Foto: pagina Facebook Thegiornalisti

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