A Roma, Brescia e Milano la metropolitana è un curioso luogo di divinazione. Un bizzarro tempio underground dove alla pizia si sostituiscono dei monitor, su banchine e vagoni, che ammaliano, confortano e lasciano svagare i passeggeri nell’orbita del cerchio astrale sospeso sulle loro teste: l’oroscopo.

La dinamica di comunicazione nello spazio di quel “cielo sotto di noi” è veicolata da Telesia, una società privata che si occupa di infomobilità negli gli spazi pubblici e per il trasporto metropolitano. Oltre a garantire l’attività di informazione con un rapido notiziario della giornata e il mantra degli spot pubblicitari, gli schermi di Telesia permettono anche a chi è uscito stasera, ma non ha letto l’oroscopo, di restare sintonizzato con le energie astrali e gli influssi del firmamento. Malgrado la vicinanza si approssimi più al centro della terra che alle stelle, amore, lavoro, salute restano il feticcio che incute timore anche al più scettico.

Sono in molti a leggere l’oroscopo per velleità, per scrupolo o per curiosa verifica dell’aderenza astrologica alle vicende del reale. Ecco, allora, che a qualche metro sotto terra, si consolida quella logica di superstizione e scaramanzia propria di chi, pur ovviamente non credendoci, preferisce scongiurare le avversità quotidiane, con i presagi pendolari di un universo underground. E allora si scruta lo schermo con religioso interesse, aspettando il turno del proprio segno zodiacale. Del resto, quale luogo più preposto per una pseudoscienza come l’astrologia se non l’oscurità dei sotterranei, ad esempio, di una capitale? E quale luogo più paradossale di un vagone metro per riservare il posto a una potenza cosmica, ultra terrestre, che inevitabilmente ci spinge ad alzare gli occhi al cielo?

Sebbene questo cielo sia metallico e lastricato di lamiera, gli astri underground sembrano adattarsi anche al trasporto pubblico. Diffondono i loro presagi come diversivo per allentare la tensione dalla serietà delle cose. Assumono le fattezze del medium verso una “spiritualità-entertainment” al passo con i tempi: risposte puntuali e dirette al benessere narcisistico del singolo che, senza neanche chiedere o cercare, le trova predisposte su uno schermo. Nessuna perdita di tempo, ma immediatezza, perché già inseriti nella cornice di sospensione per eccellenza della moderna accelerazione, la metropolitana. Con superlativo dono della sintesi, riassumono e offrono una valutazione dei caratteri principali delle esistenze individuali, rispetto alle quali il resto è divisione in sottogruppi.

Per i pendolari assonnati del lunedì mattina, per i ritardatari di ogni tempo che inghiottono con lo sguardo le fermate che li separano dalla propria, sperando che passino in fretta, per gli esausti al ritorno da una giornata di lavoro, la dinamica dello svago si fa profezia, scienza occulta. Si tratta di affidare una speranza alle tre categorie disponibili sugli schermi oracolari, amore, lavoro, salute. Che siano favorevoli, almeno per il proprio segno zodiacale.

Divertissement, sciocchezze per abbindolare i creduloni o distrazione da un tempo zero, nell’attesa di essere traghettati su una banchina dall’altra parte della città. Eppure, quello spazio di sospensione, a uno stadio borderline tra il mondo dei vivi e quello dei morti, sembra tenere alla larga dallo zodiaco qualsiasi procuratore. In nome di un’industria dello svago che seduce più di una pubblicità con Keira Knightley, nel momento in cui una spiritualità di second’ordine soddisfa il protagonismo del singolo, raccontandogli a che punto sta con la (sua) vita.

Federica Serafinelli studia Filosofia alla Sapienza. È appassionata di arte, piante esotiche, lunghe passeggiate in luoghi da esplorare e nei quali perdersi.

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