È  disponibile su Netflix Neve nera, con Ricardo Darín. Meglio chiarirlo subito, non è l’adattamento di Neve Nera dello scrittore irlandese Paul Lynch (in uscita in Italia il 30 Agosto per 66thand2nd. La copertina sarà bellissima).

Ricardo Darín. Già solo il nome sembra il titolo di un romanzo fantastico. Di quelli che saltano subito agli occhi, Tenera è la notteDomani nella battaglia pensa a meSopra eroi e Tombe. Mistici e robusti. Eppure Darìn ha la faccia affettuosa e lo sguardo meditabondo. Come chi guarda sempre di sbieco.

Dopo essere stato Benjamin Esposito in Il segreto dei suoi Occhi (Oscar 2010 come miglior film straniero), assistente del pubblico ministero che torna a distanza di anni su un caso di stupro mai veramente chiuso, e poi Roberto, il ferramenta accidioso, innervosito e irrequieto in Cosa piove dal Cielo, Darín ora è Salvator, fratello di Marcos isolatosi in un punto sperduto della Patagonia nel terreno di caccia della famiglia che non vuole saperne di vendere all’improvvisa morte del padre. Nemmeno 11 milioni di dollari da una azienda petrolifera scalfiscono la sua decisione.

Ma quale che sia il ruolo, da spettatori non si può non rimanere attratti da Darín. Più per come è dimesso che per quanto è affascinante. In Argentina deve essere l’idolo delle ragazze. Dalle foto da giovane, ricorda l’attore e personaggio televisivo italiano Pietro Taricone. Sono passati anni e ora, in Neve Nera, ha molta barba e i capelli lunghi, indossa sempre giubbini su giubbini e sta sempre lì a scuoiare bestie e a prendere a cazzotti il fratello.

Eppure, proprio in questo film più che negli altri, sembra piacere perché pare un Al Pacino argentino, per quel modo trasandato con cui l’ex spacciatore portoricano Carlito Brigante si presenta in Carlito’s Way o un personaggio di Chi ha ucciso Palomino Molero? di Mario Vargas Llosa, quando l’assistente confessa a Lituma di essere innamorato di una cicciona meravigliosa solo per lui.

Credit photos: immagine tratta dal trailer ufficiale reperibile a questo link 


 

Matteo Sarlo è nato a Roma nel 1989, dove vive e lavora come Editor.
Nel 2018 ha pubblicato Pro und Contra. Anders e Kafka.
Ha scritto per diverse riviste filosofiche, di critica cinematografica, viaggi, cronaca e narrativa urbana.
È fondatore di Globusmag.it

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