Uniqlo, famoso per i piumini pocketable e ultra leggeri, è il nuovo modello di instant fashion pronto a concorrere con Zara. Arriva dall’Oriente e varca i confini del Giappone per invadere il mercato Occidentale con un unico limite da non oltrepassare: i 39 euro e 90 centesimi sul cartellino di ogni capo.

La catena d’abbigliamento nipponica controllata da Fast Retailing, che vanta flagship store a Tokyo, Seul, Shanghai, Hong Kong, Parigi, Londra, New York, Berlino e nella primavera del 2019 anche a Milano, deve il suo successo non tanto a quel fascino dell’esotico o alla mistica delle giapponeserie di cui gli europei amavano circondarsi oltre un secolo fa. Si tratta, piuttosto, di un sapiente connubio tra una sobrietà di respiro orientale e il sincretismo occidentale dell’eccentrico che veste il minimal. Dove, però, l’eccentrico viene soppiantato per incanalare la propria personalità aziendale in una sobrietà d’insieme in grado di favorire un comodo adattamento al ritmo convulso e frenetico dei processi sociali globalizzati.

Se la gonna midi in tulle abbraccia lo sportswear, prediligendo l’accostamento di una felpa e di una sneaker, se l’abito da sera haute-couture scivola su delle scarpe running, Uniqlo sembra aver captato le bizzarrie di un life style che pretende di essere comfortable in un ecosistema dell’immediatezza. Nel panorama dell’instant fashion, esso enuclea l’idea di “instant” come velocità dell’esistenza 2.0 anziché di una moda volta costantemente a rinnovarsi e a stupire ad ogni collezione. Uniqlo ha cristallizzato l’ala più essenziale dell’asse dicotomico che si staglia sull’orizzonte del fashion globalizzato e lo ha potenziato dall’interno, piuttosto che arraffare stili, giocando su una neutralità di forme, linee e colori basic, che sono un po’ il suo marchio di fabbrica.

E, allora, piuttosto che investire sull’ecopelliccia tanto cara già a molti brand, ecco il piumino Ultra Light Down che si chiude in cinque mosse. Minimal, leggerissimo, in grado di occupare l’angolo di un bagaglio a mano. La massima funzionalità viene esaltata dallo studio tecnico sui materiali e sul design semplice degli abiti, tendenzialmente monocromi e declinati nell’ampiezza di una palette variegata in nuance miratamente componibili. Il punto di forza risiede in un trend che smette di essere tale nel momento in cui, rispetto alla iberica Inditex, si assolutizza nell’associazione diretta al marchio Uniqlo per un certo tipo di caratteristiche tali da restare invariate e consentire l’immedesimazione del consumatore.

Federica Serafinelli studia Filosofia alla Sapienza. È appassionata di arte, piante esotiche, lunghe passeggiate in luoghi da esplorare e nei quali perdersi.

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