
Notizie drammatiche per questi lavoratori: rischiano di perdere fino a 10.000 euro sugli stipendi - Popmag.it
Notizie drammatiche per questi lavoratori: rischiano di perdere fino a 10.000 euro sugli stipendi. Cosa sta accadendo.
I docenti della scuola statale in Alto Adige si trovano ad affrontare una situazione drammatica: il rischio di perdere fino a 10.000 euro lordi sullo stipendio annuale.
Questo scenario inquietante è emerso dalla recente mancata adesione della Cgil/Agb Funzione Pubblica e della Flc Cgil alla lettera d’intenti proposta dall’Agenzia provinciale per le relazioni sindacali. I sindacati hanno espresso la loro insoddisfazione, evidenziando che le misure proposte non sono sufficienti a garantire il potere d’acquisto dei lavoratori del settore pubblico, in particolare degli insegnanti.
Brutte notizie per questi docenti: rischiano di perdere 10.000 euro
La lettera d’intenti, sostenuta dal presidente della Provincia Arno Kompatscher e dall’assessora al Personale Magdalena Amhof, presenta un pacchetto di misure economiche destinate ai dipendenti pubblici e agli insegnanti. Per il triennio 2025-2027, il governo provinciale ha previsto un investimento di 825 milioni di euro. Di questi, 75 milioni di euro all’anno sono destinati ad aumenti salariali strutturali. È previsto anche un pagamento una tantum di 75 milioni di euro per il periodo 2022-2024, da erogare entro luglio 2025, e l’introduzione dell’abbonamento gratuito ai mezzi pubblici con l’“Alto Adige Pass”, valutato 250 euro.
Inoltre, si prevede un incremento del fondo sanitario integrativo SaniPro di almeno 1 milione di euro all’anno e la riapertura delle trattative contrattuali per il personale docente. Tuttavia, i sindacati non sono soddisfatti di queste proposte. Secondo le stime della Cgil/Agb, anche sommando le cifre già erogate, i docenti a tempo pieno riceverebbero solo 7.362,57 euro lordi. Questa somma è ben al di sotto del 17% di inflazione registrato nello stesso periodo, secondo i dati forniti dall’ASTAT.
La discrepanza tra quanto percepito e l’aumento dei costi della vita ha portato i sindacati a calcolare che i lavoratori del settore pubblico potrebbero subire perdite che vanno dai 3.000 ai 7.000 euro, mentre i docenti statali potrebbero affrontare una riduzione del reddito annuale fino a 10.000 euro, a seconda dell’anzianità di servizio. In aggiunta, il benefit del trasporto pubblico gratuito, parte della proposta, non ha convinto i rappresentanti sindacali. La Cgil ha ribadito che se questa misura è intesa come un incentivo ecologico, dovrebbe essere estesa a tutti i lavoratori, sia pubblici che privati.

Se invece si considera un benefit aziendale, non può essere presentato come un vantaggio ottenuto grazie a richieste sindacali. Questa posizione sottolinea la necessità di una maggiore equità e trasparenza nelle decisioni relative ai compensi e ai benefit per i lavoratori. La situazione è particolarmente critica nel contesto attuale, dove l’inflazione ha colpito duramente le famiglie, riducendo il potere d’acquisto e aumentando la precarietà economica. I sindacati, nel rifiutare di firmare l’intesa, hanno confermato la loro intenzione di continuare a trattare.
La loro richiesta principale rimane quella di garantire un adeguato riconoscimento economico a chi lavora nella scuola, un settore già provato da anni di tagli e riforme. Le discussioni tra i sindacati e la Provincia sono destinate a proseguire, con la speranza di raggiungere un accordo che migliori le condizioni lavorative degli insegnanti e garantisca loro un futuro più stabile e dignitoso. Gli insegnanti rappresentano uno dei pilastri fondamentali della società, e il loro benessere deve essere una priorità per le istituzioni, al fine di garantire un’istruzione di qualità per le generazioni future.