
Pensione già a 60 e con pochi contributi: chi può farlo - Popmag.it
Non tutti lo sanno ma, se si rispettano questi requisiti, è possibile andare in pensione già a 60 anni e anche con pochi contributi.
Andare in pensione a 60 anni è un obiettivo che molte persone sognano, ma che negli ultimi anni è diventato sempre più complesso da realizzare. Le riforme previdenziali hanno modificato le regole del gioco, rendendo più difficile il pensionamento anticipato, specialmente per chi ha accumulato pochi contributi.
La riforma Fornero del 2012 ha introdotto parametri di accesso alle pensioni che richiedono una comprensione approfondita delle normative attuali. Esistono comunque alcune opportunità da esplorare per chi desidera ritirarsi dal lavoro a quest’età.
Pensioni a 60 anni: chi può richiedere l’uscita prima
Fino a qualche anno fa, le donne beneficiavano di misure pensionistiche più favorevoli, come la pensione di vecchiaia ordinaria, che prevedeva un’età di pensionamento inferiore rispetto agli uomini. Tuttavia, con la riforma Fornero, le condizioni per accedere a una pensione anticipata sono diventate più severe. Attualmente, per andare in pensione a 60 anni, è necessario analizzare le diverse opzioni disponibili e i requisiti specifici per ciascuna di esse.
Per chi ha accumulato un numero limitato di contributi, la pensione di vecchiaia anticipata per invalidità rappresenta una delle poche strade percorribili a 60 anni. Questa misura consente alle donne di andare in pensione con solo 20 anni di contributi, a condizione di avere un’invalidità certificata pari o superiore all’80%. Per gli uomini, i requisiti sono più rigidi: è necessario avere almeno 61 anni e la stessa percentuale di invalidità. È importante tenere presente che l’iter burocratico per ottenere il riconoscimento dell’invalidità può essere lungo e complesso, rendendo questa opzione poco praticabile per molti.
Un’altra opportunità per le donne è rappresentata dalla misura conosciuta come “Opzione Donna”, che consente di andare in pensione anticipata a 59 anni con 35 anni di contribuzione. Tuttavia, i requisiti si complicano: le lavoratrici devono essere invalide al 74% o caregiver di un familiare disabile, e devono avere almeno due figli. In caso contrario, l’età di accesso alla pensione sale a 61 anni. Questa misura ha avuto un buon successo, ma è riservata a una ristretta fascia di popolazione, limitando quindi l’accesso a molte lavoratrici.

Per chi ha accumulato più anni di contributi, le opzioni si ampliano, ma non senza difficoltà. La pensione anticipata ordinaria richiede un minimo di 42 anni e 10 mesi di versamenti per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Questo significa che, per accedere a una pensione a 60 anni, un uomo dovrebbe iniziare a lavorare a 17 anni e mantenere una carriera lavorativa praticamente ininterrotta. Anche per le donne, raggiungere i requisiti necessari per una pensione anticipata a questa età è un’impresa ardua, ma non impossibile.
Il sistema previdenziale italiano presenta ancora numerose criticità che rendono difficile non solo l’accesso alla pensione anticipata, ma anche la comprensione delle normative vigenti. Le continue modifiche legislative e le diverse interpretazioni delle norme possono creare confusione tra i lavoratori, che si trovano spesso a dover affrontare una burocrazia complessa e poco trasparente. Inoltre, la comunicazione tra le istituzioni previdenziali e i cittadini lascia spesso a desiderare, con informazioni poco chiare e difficili da reperire.
In sintesi, mentre andare in pensione a 60 anni con pochi contributi non è un sogno impossibile, rappresenta una sfida significativa. Con le giuste informazioni e un’attenta pianificazione, è possibile esplorare le diverse opzioni e trovare un percorso che possa portare a un meritato riposo dopo anni di lavoro. La possibilità di rivedere le normative in futuro è concreta, e il dibattito sul sistema pensionistico è sempre vivo in Italia.