
La differenza tra tredicesima, quattordicesima e quindicesima mensilità (www.popmag.it)
La quindicesima mensilità in busta paga si conferma un tema di grande interesse per i lavoratori dipendenti in Italia.
A differenza della tredicesima e della quattordicesima, la quindicesima non è un diritto riconosciuto per tutti, ma dipende da specifiche condizioni contrattuali e accordi aziendali che si stanno evolvendo nel contesto normativo e fiscale del 2025.
Tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto alla tredicesima mensilità, un emolumento previsto e regolato dalla legge italiana, che si eroga tradizionalmente a dicembre. La quattordicesima, invece, spetta solo a chi è coperto da contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) che la prevedono espressamente; pertanto, il suo riconoscimento è subordinato alla contrattazione collettiva di primo livello e generalmente viene pagata tra giugno e luglio.
La contrattazione di secondo livello e il ruolo della quindicesima
La contrattazione di secondo livello rappresenta lo strumento fondamentale per l’introduzione della quindicesima mensilità, intesa come un premio economico aggiuntivo. Le aziende negoziano direttamente con le rappresentanze sindacali per stabilire condizioni che premiano l’efficienza, la produttività e la crescita aziendale. Questi bonus vengono generalmente erogati a fine anno o al raggiungimento di obiettivi specifici e non sono un diritto automatico, ma un riconoscimento volontario che può integrare il pacchetto retributivo.
Nel 2025, la quindicesima si è sempre più affermata come uno strumento di valorizzazione del personale, specialmente nelle grandi imprese italiane, che la utilizzano per incentivare i propri dipendenti e rafforzare l’attrattività lavorativa.

Nel dettaglio, la quindicesima mensilità spesso si concretizza in due forme principali:
- Premio di risultato: collegato a parametri oggettivi come produttività, redditività, qualità, efficienza o innovazione. Se l’azienda raggiunge questi obiettivi, i dipendenti ricevono un bonus che gode di agevolazioni fiscali. La legge di Bilancio 2024 ha confermato per il triennio 2025-2027 una tassazione agevolata, con un’imposta sostitutiva al 5% per premi fino a 3.000 euro lordi. Se i lavoratori partecipano pariteticamente alla gestione dell’impresa secondo un modello partecipativo, il limite sale a 4.000 euro, se il contratto aziendale risale al periodo antecedente il 24 aprile 2017.
- Partecipazione agli utili aziendali: novità del 2025, questa forma di quindicesima è riconosciuta solo se l’azienda decide di distribuire almeno il 10% degli utili dell’anno. Anche in questo caso il bonus massimo detassato è di 5.000 euro e l’aliquota sostitutiva al 5%. Tale beneficio è riservato ai lavoratori con reddito da lavoro dipendente inferiore agli 80.000 euro annui e deve essere disciplinato da contratti collettivi.
Le aziende che erogano la quindicesima mensilità nel 2025
Sempre più imprese italiane, soprattutto grandi realtà, includono la quindicesima nel loro sistema di remunerazione variabile. Alcune di queste realtà sono diventate un modello virtuoso per l’intero tessuto produttivo nazionale.
Tra i casi più significativi:
- Ferrari: ha annunciato per il 2025 un premio di competitività pari a 14.400 euro per i suoi 5.000 dipendenti italiani, in aumento rispetto ai 13.500 euro dell’anno precedente. Questa somma può essere considerata a tutti gli effetti una vera e propria quindicesima mensilità.
- Luxottica: eroga un premio di 4.000 euro, affiancato dalla partecipazione agli utili derivanti dalle vendite internazionali, consolidandosi come esempio di eccellenza nella valorizzazione del personale.
- Nel settore alimentare, Barilla riconosce premi fino a 2.000 euro, mentre Lavazza raggiunge importi di circa 3.600 euro.
- Nel comparto industriale, Lamborghini ha distribuito premi per circa 3.800 euro, Ducati tra 2.500 e 3.000 euro, mentre Brembo e Prysmian si attestano intorno ai 2.000 euro.
- STMicroelectronics si distingue con premi tra 3.000 e 4.000 euro, e Fincantieri tra 2.500 e 3.000 euro.
- Il gruppo Eni ha erogato bonus straordinari tra 4.000 e 5.000 euro, inseriti in un piano di sostegno più ampio rivolto a tutti i non dirigenti.
- Infine, Illy ha annunciato un riconoscimento collettivo pari a 1 milione di euro da ripartire tra i propri lavoratori, per premiare un anno di risultati particolarmente positivi.
Questi esempi evidenziano come la quindicesima mensilità, pur non essendo un obbligo di legge, stia diventando un elemento chiave nelle strategie di fidelizzazione e motivazione del capitale umano nelle grandi aziende italiane.