
Bambino abbandonato, com'è sopravvissuto (www.popmag.it)
Nel cuore della regione francese della Charente, arriva una storia di abbandono e straordinaria resilienza che ha scosso una intera comunità.
Nel cuore della regione francese della Charente, arriva una storia di abbandono e straordinaria resilienza che ha scosso la piccola comunità di Nersac. Un bambino di appena nove anni ha vissuto completamente da solo per due anni, dal 2020 al 2022, periodo segnato dalla pandemia globale, ma per lui è stata una battaglia ancora più dura contro la solitudine e la mancanza di assistenza familiare.
Bambino di 9 anni sopravvive da solo con cibo limitato e poca assistenza
Il racconto, riportato da BFMTV, racconta di un bambino che ha affrontato una situazione drammatica: la madre si era trasferita con il compagno a circa cinque chilometri di distanza, lasciandolo solo nella vecchia abitazione e facendogli visita solo sporadicamente. Per sopravvivere, il piccolo si è nutrito principalmente di torte confezionate, cibo in scatola e, in alcuni casi, di pomodori rubati dal giardino. Questi alimenti poveri e poco bilanciati sono stati la sua fonte primaria di nutrimento per un periodo prolungato, senza alcun supporto adulto costante.
La situazione domestica era precaria: mancava completamente l’acqua calda e il riscaldamento, condizioni che avrebbero messo in difficoltà anche un adulto. Nonostante ciò, il bambino ha mantenuto una routine quotidiana, andando regolarmente a scuola in silenzio e senza mai lamentarsi. Anzi, ha dimostrato un notevole impegno scolastico, risultando essere un bravo studente. Una testimonianza di forza interiore e senso di responsabilità fuori dall’ordinario per un bambino così giovane.

La svolta è arrivata grazie alla determinazione della sindaca di Nersac, Barbara Couturier, che ha messo insieme i sospetti di alcuni residenti preoccupati e il comportamento anomalo della madre, la quale aveva richiesto aiuto economico ai servizi sociali ma senza un reale impegno nel prendersi cura del figlio. Dopo aver raccolto segnalazioni e aver ascoltato la donna, la sindaca ha informato le autorità competenti.
Dal 19 settembre 2022, il bambino è stato affidato ai servizi sociali, mettendo fine a un lungo periodo di abbandono. La madre è stata poi condannata a 18 mesi di reclusione per il suo comportamento negligente. Questo caso ha acceso i riflettori sulle situazioni di abbandono minorile che possono verificarsi anche in contesti apparentemente tranquilli e ha sollevato un dibattito importante sulla protezione dei minori e il ruolo delle istituzioni locali nel prevenire simili tragedie.
La vicenda, purtroppo, non è isolata, ma rappresenta un monito sull’importanza di monitorare e intervenire tempestivamente nelle famiglie in difficoltà, soprattutto in un periodo storico in cui la pandemia ha aumentato le fragilità sociali. Il coraggio e la resilienza del bambino di Nersac rimangono un esempio straordinario di come, anche nelle condizioni più avverse, la volontà di andare avanti possa fare la differenza.