
Cassa integrazione estesa e automatica per il caldo estremo(www.popmag.it)
A causa del calore estremo, sul mondo del lavoro é stato attivato un nuovo Protocollo per la sicurezza sul lavoro.
L’intesa, frutto di un confronto durato oltre due anni tra il Ministero, i principali sindacati (CGIL, CISL, UIL, UGL) e le associazioni datoriali (tra cui Confindustria, Ance, Confartigianato e Coldiretti), istituisce una serie di linee guida omogenee e operative che mirano a tutelare la salute dei lavoratori più esposti alle condizioni climatiche avverse, soprattutto nei settori agricolo, edile e logistico.
Questo documento rappresenta un punto di svolta fondamentale per la sicurezza sul lavoro, integrando e uniformando le disposizioni frammentate finora affidate a ordinanze locali e regolamenti di settore.
Uno degli aspetti più innovativi del nuovo protocollo nazionale sul caldo estremo riguarda l’attivazione automatica e senza limiti della cassa integrazione ordinaria (CIGO) per i periodi in cui le condizioni climatiche impediscono lo svolgimento in sicurezza delle attività lavorative. Questa misura si applica in particolare ai lavoratori dipendenti dei settori più vulnerabili, includendo per la prima volta anche il lavoro stagionale agricolo.
La cassa integrazione per eventi climatici, prevista al superamento della soglia di 35 °C o su indicazione del responsabile della sicurezza aziendale, non sarà computata nei limiti temporali massimi di utilizzo previsti dalla legge (52 settimane in due anni per l’edilizia, 90 giorni all’anno in agricoltura), riconoscendo così la natura straordinaria e inevitabile dell’interruzione lavorativa.
Questa misura punta a garantire una tutela economica solida per i lavoratori più a rischio, riducendo i casi di infortuni e malattie professionali legate al caldo eccessivo, che negli ultimi anni hanno purtroppo causato numerosi incidenti e decessi.
Organizzazione flessibile del lavoro e ambienti di pausa adeguati
Il testo del protocollo prevede altresì una riorganizzazione più flessibile dei turni di lavoro, finalizzata a evitare l’esposizione durante le ore più calde della giornata. I datori di lavoro dovranno pianificare gli orari in modo da anticipare o posticipare le attività, prevedendo pause supplementari e garantendo un adeguato ricambio del personale.
Importante novità riguarda anche la tutela delle imprese: in caso di ritardi nelle consegne dovuti alla sospensione delle attività per motivi di sicurezza legati al caldo estremo, le aziende saranno protette da eventuali sanzioni o penalizzazioni, potendo contare su un ristoro economico previsto dal protocollo.
Inoltre, il protocollo impone a tutte le aziende – comprese quelle in appalto – di mettere a disposizione dei lavoratori aree di ristoro attrezzate, con postazioni all’ombra e acqua potabile a volontà, per consentire pause ristoratrici adeguate e ridurre il rischio di colpi di calore e affaticamento.

Il nuovo accordo istituisce un forte focus su quattro direttrici fondamentali per la prevenzione degli incidenti da caldo estremo:
- Informazione e formazione: i lavoratori devono essere adeguatamente sensibilizzati e formati sui rischi legati al caldo intenso, con corsi straordinari mirati a far conoscere i segnali di allarme e le misure preventive da adottare;
- Sorveglianza sanitaria: viene rafforzato il monitoraggio medico per identificare tempestivamente soggetti particolarmente vulnerabili, come coloro che soffrono di patologie pregresse o svolgono mansioni fisicamente gravose;
- Dispositivi di protezione individuale: i DPI dovranno essere specificamente studiati per il caldo, privilegiando materiali leggeri, traspiranti e protettivi contro l’irraggiamento solare;
- Riorganizzazione degli orari: oltre alla flessibilità, si potrà ricorrere a pause supplementari e a postazioni d’ombra o climatizzate per il riposo.
Queste misure, tutte inserite nel quadro della valutazione del rischio microclimatico da integrare nei piani di sicurezza aziendale, rappresentano un approccio complessivo e scientificamente fondato per adattare il lavoro all’emergenza climatica.