
I sistemi previdenziali e le loro peculiarità(www.popmag.it)
Il tema della pensione anticipata è uno dei punti di maggiore interesse per i lavoratori, specialmente alla luce delle recenti novità.
Nel 2025, con l’avvicinarsi del raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, molti si trovano a dover affrontare il calcolo della loro pensione, un processo che si rivela complesso e spesso fonte di incertezze. I fattori che influenzano l’ammontare dell’assegno pensionistico sono molteplici e includono il sistema previdenziale adottato, gli anni di contributi versati, il reddito percepito durante la carriera e l’età di pensionamento.
In Italia, il calcolo della pensione avviene attraverso diversi sistemi: il retributivo, il contributivo e il misto. Il sistema retributivo, in particolare, si basa sugli stipendi percepiti negli ultimi anni di lavoro, il che implica che eventuali riduzioni dello stipendio o periodi di disoccupazione possano avere un impatto significativo sull’importo finale della pensione. Ad esempio, se un lavoratore ha subito una diminuzione retributiva o ha percepito un assegno di disoccupazione negli anni che precedono il pensionamento, il suo assegno pensionistico potrebbe risultare inferiore rispetto a quanto ci si aspettava.
Al contrario, nel sistema contributivo, l’assegno pensionistico è calcolato in base al montante dei contributi versati durante la carriera lavorativa. Questo approccio consente di evitare penalizzazioni in caso di periodi di lavoro con retribuzioni più basse, poiché il calcolo si basa esclusivamente sui contributi effettivamente accumulati.
Opportunità di ricalcolo della pensione
Una delle novità più rilevanti nel panorama previdenziale è rappresentata dalla possibilità di ricalcolare la pensione in modo favorevole, soprattutto per chi ha vissuto periodi di contributi sfavorevoli. Questo ricalcolo si basa sul meccanismo della “neutralizzazione dei contributi”, che consente di escludere dal computo pensionistico i periodi di contribuzione che hanno comportato retribuzioni più basse. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 82 del 2017, ha stabilito che la contribuzione successiva non può compromettere la misura della prestazione pensionistica già maturata, affermando così il diritto al ricalcolo per coloro che hanno subito penalizzazioni a causa di fattori esterni.
Inoltre, l’INPS ha specificato che i periodi di contribuzione figurativa, come quelli relativi a trattamenti di disoccupazione, devono essere neutralizzati per l’intero periodo, e non è consentito neutralizzare singoli periodi all’interno del quinquennio precedente il pensionamento. Questa norma offre una protezione importante per i lavoratori che hanno subito interruzioni della loro carriera lavorativa.

Le sentenze della Corte Costituzionale e della Corte di Cassazione hanno ulteriormente chiarito e ampliato le possibilità di ricalcolo. Un’importante pronuncia, la n. 173 del 2018, ha stabilito che i lavoratori autonomi già in possesso dell’anzianità contributiva minima possono escludere i contributi aggiuntivi se questi comportano un trattamento pensionistico meno favorevole. Questo principio si applica anche ai pensionati che, raggiunta l’età per la pensione di vecchiaia, desiderano richiedere il ricalcolo della loro pensione.
La recente sentenza n. 30803 della Corte di Cassazione, depositata il 2 dicembre 2024, ha introdotto un ulteriore elemento di flessibilità. Essa ha stabilito che anche i pensionati possono richiedere la neutralizzazione dei contributi sfavorevoli, non solo al momento della domanda di pensione, ma anche una volta raggiunta l’età per la pensione di vecchiaia. Questo significa che chi ha scelto di andare in pensione anticipata, ma ha subito delle penalizzazioni retributive negli ultimi anni di carriera, ha ora la possibilità di rivedere la propria situazione e ottenere un assegno pensionistico più equo.
Il ricalcolo della pensione di vecchiaia
Una delle chiavi di questa nuova interpretazione è la possibilità di escludere dal calcolo della pensione di vecchiaia i contributi che non sono più necessari. Ad esempio, un lavoratore che ha anticipato il pensionamento e che ora ha raggiunto l’età pensionabile può richiedere di escludere alcuni anni di versamenti non favorevoli, ottenendo così un ricalcolo dell’assegno pensionistico. Questa opportunità è particolarmente rilevante per coloro che, alla fine della loro carriera, hanno visto le loro retribuzioni diminuire a causa di ristrutturazioni aziendali o crisi economiche.
Concludendo, nonostante le complessità legate al calcolo della pensione e le frequenti modifiche legislative, le recenti sentenze offrono nuove prospettive per migliorare la situazione pensionistica di molti lavoratori. La possibilità di ricalcolare la pensione in base a normative più favorevoli rappresenta un passo avanti verso una maggiore equità nel sistema previdenziale italiano. Conoscere i propri diritti e le opportunità disponibili diventa quindi fondamentale per ogni lavoratore che si avvicina al momento della pensione, permettendo di affrontare questa fase della vita con maggiore serenità e consapevolezza.