
Rimedio contro la calvizie (www.popmag.it)
La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Stem Cell Research and Therapy, ha rivelato l’efficacia di una innovativa terapia cellulare.
Una nuova frontiera nella lotta contro la calvizie si sta aprendo grazie a recenti studi condotti dal Dipartimento di Dermatologia dell’Ospedale Clinico San Carlos di Madrid. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Stem Cell Research and Therapy, ha messo in luce l’efficacia di una innovativa terapia cellulare che combina cellule staminali estratte dal tessuto adiposo con una molecola energizzante chiamata adenosina trifosfato (ATP). Questo approccio rappresenta un importante progresso nella cura dell’alopecia androgenetica, la forma più diffusa di perdita di capelli sia in uomini che in donne.
La nuova terapia cellulare contro la calvizie
L’alopecia androgenetica colpisce circa l’80% degli uomini e una percentuale significativa di donne, tra il 30% e il 50% sopra i 50 anni, causando un diradamento progressivo dei capelli. Negli uomini, la perdita si concentra tipicamente nella zona frontale del cuoio capelluto, mentre nelle donne si manifesta con un diradamento diffuso in corrispondenza della sommità della testa. Il principale responsabile di questa condizione è il diidrotestosterone (DHT), un derivato del testosterone che agisce legandosi ai follicoli piliferi e provocandone il restringimento, rallentandone la crescita e rendendoli più fragili e vulnerabili alla caduta.
La ricerca guidata dal primario Eduardo Lopez Bran si è focalizzata proprio sul contrasto agli effetti negativi del DHT, individuando nella combinazione di cellule staminali provenienti dal grasso corporeo e adenosina trifosfato una strategia in grado di stimolare la rigenerazione dei follicoli piliferi. L’adenosina trifosfato, nota per il suo ruolo nel metabolismo energetico cellulare, agisce come un potente energizzante che, integrato alle cellule staminali, favorisce la ripresa della crescita dei capelli.

Per testare l’efficacia di questa terapia, i ricercatori hanno utilizzato un modello sperimentale su topi divisi in due gruppi. Al primo gruppo è stato somministrato DHT per indurre la perdita di capelli, mentre al secondo gruppo è stato somministrato un placebo. Tutti gli animali esposti al DHT hanno mostrato inizialmente una perdita significativa di peli, ma successivamente, dopo il trattamento con la combinazione di cellule staminali e ATP, il 50% ha recuperato completamente la peluria, mentre nel restante 50% si è osservata una crescita “intensa” ma non totale. Nel gruppo placebo, invece, si è assistito solo a una riduzione moderata della caduta senza una ricrescita significativa.
Un dato rilevante emerso dallo studio riguarda le differenze di risposta tra maschi e femmine. Nei topi femmina, trattati con dosi medie della combinazione terapeutica, la ricrescita dei capelli è stata completa nel 50% dei casi, intensa nel 40% e scarsa solo nel 10%. Questi risultati indicano un potenziale significativo della terapia anche per le donne, che spesso presentano forme di alopecia più diffuse e difficili da trattare rispetto agli uomini.
Nonostante i risultati promettenti, il professor Lopez Bran sottolinea che la completa disponibilità di questa terapia per l’uso clinico richiederà ancora alcuni anni di studi approfonditi. Attualmente, la sperimentazione umana è in corso, e si attende di completare i test clinici per ottenere le necessarie autorizzazioni dagli enti regolatori. Lo specialista prevede che la terapia sarà disponibile su larga scala entro i prossimi cinque anni, aprendo nuove possibilità per chi soffre di alopecia androgenetica.