
Spiaggia italiana: insetto killer - Popmag.it
L’estate 2025 segna un ritorno preoccupante di un nemico quasi dimenticato sulle principali mete turistiche europee: la difterite, definita in alcuni media internazionali come un “insetto killer” per la rapidità con cui si sta diffondendo nelle località più affollate da turisti.
Questo batterio, responsabile di una malattia infettiva potenzialmente letale, sta destando forte allarme sanitario, soprattutto nelle aree più frequentate di Grecia, Spagna, Italia e Croazia.
Non si tratta di un insetto, ma il soprannome “killer bug” evidenzia la gravità e la velocità della diffusione del Corynebacterium diphtheriae, il batterio responsabile della difterite. Questa malattia, in Italia quasi scomparsa dopo l’introduzione del vaccino obbligatorio nel 1939, è tornata a manifestarsi con numeri in crescita: solo nei primi mesi del 2025 sono stati registrati 13 nuovi casi in Europa, un dato che, seppur ancora contenuto, fa scattare un campanello d’allarme rispetto alla media annua di 21 casi tra il 2009 e il 2020, e al picco di oltre 320 infezioni segnalate nel 2022.
La difterite: un’emergenza sanitaria nascosta tra le mete turistiche
L’aumento dei casi è attribuibile principalmente a un calo delle coperture vaccinali in alcune fasce della popolazione, in particolare tra gli adulti che spesso dimenticano i richiami decennali, e alla maggiore mobilità internazionale post-pandemica, che favorisce la circolazione del batterio. Inoltre, la migrazione da regioni dove la difterite è ancora endemica e i cambiamenti climatici contribuiscono a creare un terreno favorevole alla diffusione.

La difterite si trasmette facilmente attraverso tosse, starnuti e contatti ravvicinati, così come toccando oggetti contaminati come stoviglie, asciugamani o lenzuola. Uno dei pericoli maggiori è che i sintomi iniziali, simili a un comune mal di gola, possono essere sottovalutati, causando un ritardo nella diagnosi e un aumento del rischio di complicazioni gravi.
I segnali di allarme da riconoscere tempestivamente includono:
- Placche bianco-grigiastre su gola, tonsille, naso o lingua, che possono formare una pellicola spessa ostacolando la deglutizione e la respirazione;
- Febbre alta e senso generale di malessere;
- Gonfiore marcato al collo, noto come “collo da toro”;
- Mal di gola persistente con dolore alla deglutizione;
- Difficoltà respiratorie nei casi più gravi;
- Ulcere cutanee che possono infettarsi rapidamente, soprattutto su gambe, piedi e mani;
- Possibili complicanze cardiache e neurologiche in forme avanzate.
Secondo il servizio sanitario britannico (NHS), i sintomi compaiono in genere da 2 a 5 giorni dopo il contagio; in alcuni casi, la persona può essere portatrice asintomatica, veicolando inconsapevolmente il batterio ad altri.
La prevenzione rimane la chiave per contrastare la difterite. Il vaccino DTP, che protegge contro difterite, tetano e pertosse, è sicuro ed efficace, ma necessita di richiami periodici ogni dieci anni. Le autorità sanitarie europee insistono sull’importanza di verificare lo stato vaccinale soprattutto prima di intraprendere viaggi in aree a rischio.
Bruno Ciancio, funzionario del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), sottolinea come “aumentare la consapevolezza dei sintomi e garantire diagnosi rapide sia essenziale per contenere la diffusione e tutelare la salute pubblica”.
In caso di sospetto contagio, è imprescindibile:
- Rivolgersi immediatamente a un medico o a un pronto soccorso;
- Sottoporsi a diagnosi e, se necessario, a trattamento con antibiotici specifici e antitossina difterica;
- Osservare l’isolamento per ridurre il rischio di trasmissione.
Mantenere una buona igiene personale, evitare la condivisione di oggetti personali e monitorare attentamente eventuali sintomi durante e dopo il viaggio sono ulteriori misure raccomandate.
Viaggiare con consapevolezza significa quindi essere informati sulle malattie presenti nelle destinazioni visitate, mantenere controlli sanitari aggiornati e assicurarsi di avere una copertura sanitaria adeguata per affrontare eventuali emergenze mediche all’estero.
Con l’arrivo dell’estate, la presenza di questo “insetto killer” invisibile tra i turisti impone una nuova forma di attenzione e responsabilità collettiva, per garantire che le vacanze rimangano un momento di serenità e sicurezza anche di fronte a questa minaccia sanitaria.