
Nuovi divieti: stop a focaccia, elemosina e abbigliamento da spiaggia (www.popmag.it)
Nel celebre borgo, noto per il suo fascino esclusivo e la presenza di yacht di lusso, è entrata in vigore una nuova ordinanza comunale.
Tra le norme più discusse vi è il divieto di consumare cibo in modo informale nelle vie del centro storico. Mangiare seduti su panchine, gradini o addirittura per terra è ora sanzionabile, una decisione che ha sorpreso molti abitanti e visitatori. La tradizione estiva di passeggiare con una focaccia in mano, spesso consumata all’aperto in modo spontaneo, viene così limitata nel nome della tutela del decoro. L’ordinanza mira a evitare che il centro si trasformi in una sorta di “area picnic”, preservando quell’“atmosfera esclusiva” che contraddistingue Portofino, anche se ciò implica una riduzione della spontaneità quotidiana.
Un altro punto di forte impatto riguarda il divieto di accattonaggio, anche se praticato in maniera educata e non molesta. Il provvedimento vieta di chiedere l’elemosina in tutto il centro, incluse le zone tradizionalmente frequentate da senzatetto o persone in difficoltà, come i pressi delle chiese, i parcheggi pubblici e il molo Umberto I. Questo significa che chiunque venga sorpreso a chiedere aiuto rischia una sanzione amministrativa. La norma, che non fa distinzioni tra chi si trova in reale stato di bisogno e chi no, ha sollevato critiche per la sua rigidità e per l’impatto sociale che potrebbe avere su categorie vulnerabili.
In aggiunta, è stato disposto il divieto di passeggiare nel centro storico in costume da bagno, a torso nudo o scalzi, comportamenti considerati troppo informali per lo stile raffinato di Portofino. Anche la vita notturna è soggetta a restrizioni: la musica è vietata dopo la mezzanotte e mezza, in modo da mantenere un’atmosfera di quiete e decoro.
Ordinanze simili in altre città italiane contro l’overtourism
L’ordinanza di Portofino rientra in un fenomeno più ampio che coinvolge molte località italiane particolarmente turistiche, dove la crescita dei visitatori ha portato a una serie di misure per regolare i comportamenti in spazi pubblici e preservare la qualità della vita dei residenti. Città storiche come Firenze, Roma, Noto, Lucca e Siena hanno adottato norme analoghe per vietare bivacchi su monumenti, gradini e fontane. Località balneari come Tropea, Cagliari e Sorrento hanno limitato la possibilità di circolare fuori dalle spiagge in costume o a torso nudo, per evitare situazioni considerate poco decorose.
Ogni Comune calibra le sue ordinanze in base alle esigenze e alle specificità locali, cercando di bilanciare il turismo con la tutela delle comunità residenti. Nel caso di Portofino, la volontà dichiarata è quella di mantenere un’immagine di eleganza e ordine, ma il dibattito sull’efficacia e sull’impatto sociale di queste misure rimane acceso.

Parallelamente all’entrata in vigore dell’ordinanza, il sindaco Matteo Viacava è al centro di ulteriori polemiche. Recentemente è stato infatti indagato dalla Procura di Genova per contraffazione e commercio di prodotti falsi, a seguito del sequestro di 91 borse contraffatte trovate nella tabaccheria di cui è proprietario, situata a pochi metri dal porto. L’inchiesta ha suscitato scalpore, soprattutto alla luce delle dichiarazioni contrastanti rilasciate dallo stesso Viacava riguardo la provenienza e la natura della merce venduta.
Questi fatti contribuiscono a comporre un quadro complesso attorno alla figura del primo cittadino e alle scelte amministrative adottate nell’ultimo periodo, alimentando il dibattito sulla gestione della città e sul futuro di Portofino come simbolo di lusso e raffinatezza.
Portofino, dunque, si trova oggi a un bivio tra la volontà di tutelare un’immagine di esclusività e la necessità di confrontarsi con problematiche sociali e turistiche che caratterizzano molte destinazioni italiane di prestigio. Il costo di una città “salotto a cielo aperto” sembra essere, per alcuni, un prezzo alto da pagare, soprattutto per chi si trova ai margini della società o semplicemente desidera godere del borgo in modo più informale e spontaneo.