
Il contesto normativo (www.popmag.it)
Il panorama lavorativo italiano sta per ricevere un’importante spinta grazie all’introduzione del Bonus Giovani.
Questa iniziativa ha come obiettivo principale quello di stimolare l’assunzione di giovani di età inferiore ai 35 anni, incentivando i datori di lavoro privati a offrire contratti a tempo indeterminato. Le istruzioni operative per la presentazione delle domande sono state delineate nella circolare n°90 dell’INPS, pubblicata il 12 maggio 2025. Le aziende interessate potranno inviare le loro richieste a partire dal 16 maggio 2025, attraverso il Portale delle Agevolazioni.
Il bonus si inserisce in un contesto di politiche attive del lavoro, volto a ridurre il gap occupazionale tra i giovani e a favorire l’ingresso stabile nel mondo del lavoro, in particolare nelle regioni del Sud Italia. Il finanziamento di questa misura proviene dal Programma nazionale “Giovani, donne, lavoro 2021-2027”, approvato dalla Commissione Europea il 31 gennaio 2025. Con questo intervento, il Governo mira a contrastare la disoccupazione giovanile, offrendo opportunità di lavoro durature e sicure.
Dettagli del Bonus
Il cuore del Bonus Giovani è rappresentato da un esonero totale dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, esclusi i premi INAIL. Questo esonero è valido per un periodo di 24 mesi a partire dal primo mese di retribuzione coperto dall’incentivo. I limiti mensili sono fissati a 500 euro per tutto il territorio nazionale e a 650 euro per le aziende situate nelle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna). È importante notare che, se il contratto di lavoro è part-time o se l’assunzione avviene a metà mese, l’importo dell’incentivo sarà proporzionato.
Le agevolazioni si applicano a nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato, anche se part-time o in somministrazione, e a trasformazioni di contratti a termine in contratti a tempo indeterminato. Tuttavia, sono esclusi i contratti di lavoro domestico e i rapporti di apprendistato, per i quali già esistono regole specifiche relative alle aliquote previdenziali.

La circolare INPS n°90 del 12 maggio 2025 fornisce un quadro chiaro sui passaggi necessari per accedere al Bonus. Uno degli aspetti fondamentali è l’apertura dello sportello, che sarà attivo a partire dalle 12:00 del 16 maggio 2025. Per accedere al portale, sarà necessario utilizzare le credenziali SPID o CNS oppure delegare un consulente.
Modalità di domanda
Le domande dovranno essere presentate tramite un modulo telematico specifico, denominato “BONUS_GIOVANI_500” o “BONUS_GIOVANI_650”, a seconda della tipologia di incentivo richiesto. È fondamentale prenotare i fondi in ordine cronologico; per il bonus maggiorato da 650 euro, le domande devono essere presentate prima dell’assunzione, mentre per il bonus da 500 euro, è possibile inviare la richiesta anche entro un mese dall’assunzione.
L’INPS procederà a effettuare verifiche automatiche sui documenti presentati, come il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva), i limiti de minimis e gli incrementi occupazionali. La risposta dell’INPS in merito alla richiesta arriverà entro cinque giorni.
Gestione Uniemens e controlli ex-post
È previsto l’utilizzo di nuovi codici causali per la gestione Uniemens, ovvero EG35/L621 per il bonus da 500 euro e ES35/L623 per quello da 650 euro. Inoltre, l’INPS eseguirà controlli ex-post e potrà revocare e recuperare l’incentivo in caso di violazioni, come licenziamenti o dati falsi.
Compatibilità con altre agevolazioni
Una delle domande più frequenti riguarda la compatibilità del Bonus Giovani con altre agevolazioni. È importante sottolineare che il bonus non può essere cumulato con altri esoneri contributivi, ma può essere combinato con la deduzione maggiorata del costo del lavoro, introdotta dal decreto legislativo 216/2023. Questo significa che le aziende devono valutare attentamente quale incentivo risulta più vantaggioso per le loro specifiche esigenze.
L’esonero di 500 euro o 650 euro mensili rappresenta un notevole vantaggio per le aziende, specialmente considerando che il costo del lavoro incide per oltre il 30% sulla retribuzione lorda. Secondo le stime del Ministero del Lavoro, il bonus potrebbe ridurre il cuneo fiscale fino a 6.000 euro all’anno per lavoratore nel Centro-Nord e oltre 7.500 euro nel Mezzogiorno, rendendo i contratti a tempo indeterminato più competitivi rispetto a quelli a tempo determinato.