
Nuovo Bonus INPS direttamente in busta paga: chi può richiederlo - Popmag.it
Quali sono i requisiti, e quali documenti preparare, per richiedere il nuovo Bonus INPS che arriva direttamente in busta paga.
Il Bonus Maroni, incentivo economico destinato ai lavoratori che, pur avendo raggiunto i requisiti per la pensione anticipata, scelgono di posticipare il ritiro dal lavoro, è stato nuovamente confermato e ampliato per il 2025
. La misura, inizialmente introdotta dalla legge di Bilancio 2023, è stata prorogata con la legge 30 dicembre 2024, n. 207 (legge di Bilancio 2025), e regolamentata dalla circolare Inps n. 102 del 12 giugno 2025. La novità più significativa riguarda l’estensione della platea dei beneficiari, che ora include anche i lavoratori che maturano il diritto alla pensione anticipata ordinaria entro fine anno.
Come funziona il Bonus Maroni 2025 e a chi spetta
Il bonus in busta paga consente ai dipendenti che hanno maturato i requisiti per il pensionamento anticipato di ricevere direttamente in busta paga la quota contributiva Ivs a loro carico, normalmente trattenuta e versata all’Inps. Nello specifico, la legge permette di rinunciare al versamento di tale contributo, che equivale generalmente al 9,19% dello stipendio lordo nel settore privato (8,80% nel pubblico), con la conseguente erogazione immediata dell’importo netto al lavoratore, esente da imposizione fiscale Irpef. Questo meccanismo produce un aumento netto dello stipendio mensile, senza alterare la retribuzione lorda né gravare sul costo del lavoro a carico del datore. Durante il periodo di fruizione del beneficio, infatti, il datore continua a versare la propria quota contributiva, mentre quella a carico del lavoratore viene trasformata in bonus esente da tasse.
Tuttavia, è importante sottolineare che questa scelta comporta una riduzione dei contributi versati e, di conseguenza, una possibile diminuzione dell’importo pensionistico futuro. La decisione diventa quindi una valutazione tra un guadagno immediato in busta paga e la conservazione del valore pieno della pensione. Il bonus Maroni è rivolto a due categorie di lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria o a forme sostitutive ed esclusive:
- coloro che raggiungono i requisiti di Quota 103, ovvero almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi;
- coloro che maturano, entro il 31 dicembre 2025, i requisiti per la pensione anticipata ordinaria, ossia 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, indipendentemente dall’età anagrafica.

Non possono beneficiare del bonus i lavoratori già pensionati o coloro che abbiano già usufruito della rinuncia ai contributi in passato. Inoltre, il beneficio si applica a tutti i rapporti di lavoro dipendente, attuali e futuri, e si trasferisce automaticamente in caso di cambio del datore di lavoro. L’applicazione del bonus si traduce in un incremento netto dello stipendio pari alla quota contributiva Ivs a carico del lavoratore. Per esempio, su uno stipendio lordo di 2.000 euro, il risparmio contributivo corrisponde a circa 183,60 euro mensili, mentre su una retribuzione di 3.000 euro lordi il bonus si traduce in un aumento netto di circa 275,40 euro.
Secondo la circolare Inps 102/2025, l’importo erogato non concorre alla formazione del reddito imponibile, quindi non è soggetto a tassazione fiscale, rappresentando un vantaggio diretto e immediato per il lavoratore. La domanda per l’accesso al bonus deve essere presentata all’Inps esclusivamente in modalità telematica. L’Istituto verifica il possesso dei requisiti pensionistici e comunica l’esito sia al lavoratore sia al datore di lavoro. Solo dopo questa conferma il datore può iniziare a corrispondere il bonus in busta paga, sospendendo il versamento della quota contributiva a carico del lavoratore.
Nel caso in cui siano già stati versati contributi per i periodi coperti dal beneficio, il datore di lavoro può recuperare tali somme tramite conguaglio, seguendo le indicazioni operative fornite nella stessa circolare Inps. Il bonus Maroni rappresenta così un’opportunità per i lavoratori che desiderano aumentare il proprio reddito netto rinviando il pensionamento, con una nuova platea di beneficiari più ampia e un meccanismo di erogazione semplificato e fiscalmente vantaggioso.