
Perché l’INPS sta trattenendo parte della pensione (www.popmag.it)
A partire da giugno, un numero significativo di pensionati si troverà ad affrontare una riduzione dell’importo della pensione.
L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS) ha annunciato che questa diminuzione potrebbe arrivare a circa 50 euro al mese per un periodo massimo di quattro mesi consecutivi. È importante evidenziare che si tratta di un provvedimento temporaneo, volto a recuperare somme che sono state versate in eccesso negli anni passati, e non di un taglio definitivo delle pensioni.
La decisione dell’INPS di procedere a queste trattenute è legata a un’analisi delle indennità “una tantum” erogate nel 2022. Durante quell’anno, diversi pensionati avevano ricevuto importi superiori a quelli effettivamente dovuti, in relazione alle detrazioni fiscali applicate. Questo è avvenuto in modo automatico per molti beneficiari, basandosi sulle dichiarazioni dei redditi del 2021.
Le indennità straordinarie erano state concesse durante il governo Draghi, sotto forma di bonus da 200 e 150 euro, per sostenere i pensionati in un periodo di difficoltà economica. Tuttavia, non tutte le erogazioni erano state calcolate in modo preciso, portando a situazioni in cui alcuni pensionati avevano ricevuto più di quanto spettasse loro.
L’INPS ha avviato un processo di verifica per correggere eventuali errori nelle assegnazioni, identificando i beneficiari che avevano ricevuto indennità superiori rispetto ai loro diritti in base al reddito annuo. Questo processo mira a garantire un’equa distribuzione delle risorse e a evitare sprechi di fondi pubblici.
Chi è interessato alla riduzione
Non tutti i pensionati subiranno questa riduzione. La misura riguarda specificamente coloro che hanno percepito l’indennità straordinaria del 2022 in misura maggiore rispetto a quanto spettava, in base ai loro redditi annui. Sono principalmente coinvolti i titolari di pensione con redditi annui pari o inferiori a 35.000 euro, che hanno ricevuto i 200 euro, e in alcuni casi anche coloro che hanno un reddito annuo fino a 20.000 euro, i quali hanno ottenuto l’indennità da 150 euro.
Questa selettività è stata pensata per garantire che solo coloro che hanno effettivamente beneficiato di un pagamento eccessivo debbano affrontare una riduzione temporanea della pensione. L’INPS sta cercando di rendere il processo il più trasparente possibile, affinché i pensionati possano comprendere le ragioni alla base di tali trattenute.

Le trattenute inizieranno ufficialmente nel mese di giugno 2025 e potranno proseguire fino a settembre dello stesso anno. L’importo che verrà detratto mensilmente è stimato intorno ai 50 euro, per un totale complessivo massimo di circa 200 euro nel periodo di quattro mesi. Tuttavia, l’entità della trattenuta può variare in base alla somma complessiva da recuperare, a seconda dei calcoli effettuati dall’INPS.
La scelta di suddividere le trattenute su un periodo di quattro mesi è stata probabilmente effettuata per ridurre l’impatto economico sui pensionati, evitando una trattenuta più pesante in un’unica soluzione. Questa strategia di rateizzazione è stata pensata per minimizzare il disagio e permettere una gestione più sostenibile della situazione finanziaria delle persone coinvolte.
Come sapere se si è coinvolti
Per i pensionati interessati da queste trattenute, l’INPS ha garantito che arriverà una comunicazione diretta, contenente informazioni dettagliate riguardo all’importo da restituire, alla durata della trattenuta e alle motivazioni del recupero. Questa comunicazione è fondamentale per permettere ai pensionati di comprendere chiaramente l’origine della riduzione e di verificare l’accuratezza dell’importo indicato.
Chi non riceverà alcuna comunicazione non sarà soggetto a tale misura, che si applica esclusivamente a situazioni specifiche correlate ai redditi e alle detrazioni dell’anno 2022. In caso di impossibilità di trattenere l’importo, l’INPS invierà un avviso di pagamento tramite il sistema PagoPA, garantendo così una maggiore trasparenza e facilità di gestione per i pensionati.
Questa situazione potrebbe avere diverse implicazioni per i pensionati italiani, soprattutto per coloro che vivono con un reddito mensile limitato.