
Il ruolo del cervello nella scelta delle persone nei sogni (www.popmag.it)
Il fenomeno di sognare certe persone è un’esperienza universale che da sempre suscita curiosità e interrogativi.
Perché alcuni volti compaiono nei nostri sogni? Quali meccanismi cerebrali sono coinvolti? Diverse ricerche scientifiche hanno cercato di fare luce sul significato e le cause di questo fenomeno, rivelando un intreccio complesso tra memoria, emozioni e attività neurologica.
Sognare una persona non è mai casuale: il cervello seleziona figure familiari e significative per costruire scenari onirici realistici o simbolici. Le persone che appaiono nei sogni sono spesso membri della famiglia, amici o colleghi, ovvero volti con cui abbiamo un legame stabile nella vita quotidiana. Questo accade perché il cervello utilizza queste immagini per rievocare e rielaborare esperienze vissute, creando un ponte tra la realtà e il mondo onirico.
Durante la fase del sonno REM, in cui si verificano i sogni più vividi, il cervello mette in atto una selezione delle informazioni da conservare e di quelle da scartare. Il subconscio riprende dettagli anche di incontri casuali o di persone che non vediamo da tempo, elaborando ricordi e sensazioni associate a questi individui in modo da dare ordine alle nostre esperienze emotive e cognitive.
L’elaborazione emotiva e il desiderio nei sogni
I sogni svolgono una funzione psicologica fondamentale, cioè quella di elaborare le emozioni. Se nel sogno compare una persona con cui abbiamo un legame emotivo intenso, sia positivo che negativo, è probabile che il cervello stia tentando di gestire e integrare queste sensazioni. Il sogno diventa così uno spazio in cui affrontare paure, desideri o conflitti interiori, spesso senza la consapevolezza da svegli.
Non a caso, si parla spesso di sogni come “desideri”: quando una persona ci manca o è importante per noi, può comparire nei sogni come espressione di un bisogno affettivo inespresso o di una speranza inconscia. Tuttavia, i sogni sono un mix complesso di ricordi, emozioni e processi cognitivi che il cervello sintetizza durante il sonno, e non sempre hanno un significato diretto o univoco.

Dal punto di vista neurologico, il sogno è collegato soprattutto alla fase REM del sonno, caratterizzata da un’attività cerebrale simile a quella della veglia e da rapidi movimenti oculari. Studi recenti hanno evidenziato che durante questa fase il cervello rielabora la memoria, consolidando ricordi e favorendo l’integrazione di informazioni emotive e cognitive.
Un gruppo di neuroscienziati italiani, guidato da Luigi De Gennaro, ha dimostrato un legame tra alcune caratteristiche strutturali di specifiche aree cerebrali, come l’amigdala e l’ippocampo, e aspetti qualitativi dei sogni, come la loro vividezza e la presenza di elementi bizzarri. La morfologia di queste aree cerebrali sembra influenzare l’intensità emotiva e la natura delle immagini oniriche, confermando il ruolo centrale di queste strutture nell’elaborazione affettiva notturna.
La teoria di attivazione-sintesi, proposta negli anni ’70, sostiene che i sogni siano il risultato dell’attività caotica del tronco encefalico che la corteccia cerebrale cerca di interpretare, mentre ricerche più recenti suggeriscono che il sogno coinvolge molteplici strutture cerebrali complesse, tra cui quelle legate all’emozione e alla memoria, confermando il sogno come un fenomeno multidimensionale.
Le implicazioni psicologiche e culturali del sogno delle persone
Il sogno di persone specifiche rappresenta dunque una finestra sul funzionamento profondo del nostro cervello e della nostra psiche. Non si tratta semplicemente di immagini casuali, ma di simboli emotivi e cognitivi che il nostro inconscio mette in scena. Questo rende il sogno un importante strumento per comprendere i nostri stati interiori, elaborare eventi traumatici o semplicemente dare sfogo a desideri e paure.
Nonostante i progressi scientifici, il campo degli studi sul sogno rimane ancora complesso e in evoluzione. La ricerca continua a esplorare come la memoria, le emozioni e l’attività neurologica si intreccino durante il sonno per generare le esperienze oniriche, e ogni nuova scoperta contribuisce a svelare i misteri di questa affascinante dimensione della mente umana.