
Cosa si nasconde dietro il brick di albumi (www.popmag.it)
Sempre più spesso sugli scaffali dei supermercati italiani si trovano confezioni di albume liquido pastorizzato in brick.
Sempre più spesso sugli scaffali dei supermercati italiani si trovano confezioni di albume liquido pastorizzato in brick: un prodotto che attrae per la sua comodità e il valore proteico, ma che nasconde una filiera complessa e un impatto significativo dal punto di vista etico e ambientale. Scopriamo insieme da dove proviene questo albume, come viene prodotto e perché sta guadagnando popolarità.
Come viene prodotto l’albume liquido nei brick
L’albume liquido presente nelle confezioni refrigerate non nasce già in questa forma: è il risultato di un processo industriale altamente specializzato. Le uova, composte da guscio, tuorlo e albume, vengono consegnate agli impianti dove vengono rotte meccanicamente. Qui, macchine calibrate dividono con precisione l’albume dal tuorlo, evitando contaminazioni tra le due componenti.
Successivamente, l’albume separato viene filtrato e sottoposto a rigorosi controlli igienico-sanitari. Il passaggio cruciale è la pastorizzazione, che consiste nel riscaldare l’albume a temperature controllate per un tempo prestabilito. Questo trattamento elimina batteri pericolosi, come la salmonella, senza alterare la struttura proteica del prodotto, mantenendo l’albume fluido e sicuro per il consumo diretto.

Le uova usate per produrre l’albume in brick provengono principalmente da allevamenti industriali di galline ovaiole. Questi allevamenti gestiscono milioni di galline, che vivono in condizioni standardizzate, spesso allevate a terra o nei capannoni, e alimentate con mangimi formulati in modo uniforme. Ogni gallina può deporre un uovo al giorno, ma una parte della produzione è destinata esclusivamente all’uso industriale.
Le uova destinate alla trasformazione non vengono mai vendute con il guscio. Il tuorlo separato dall’albume trova impiego nella produzione di pasta fresca, dolci industriali e salse come la maionese, mentre l’albume viene confezionato in brick. Questo circuito industriale è efficiente e consente di utilizzare ogni componente dell’uovo in modo ottimale.
Negli ultimi anni la domanda di albume liquido pastorizzato è cresciuta notevolmente, spinta da nuove tendenze alimentari. Le diete iperproteiche, l’aumento dell’attività sportiva e la ricerca di pasti rapidi e leggeri hanno reso l’albume una fonte proteica ideale, priva di grassi e colesterolo.
Una sola confezione di albume liquido concentra le proteine di circa dieci uova, pronta per essere cotta o montata senza la fatica di separare manualmente il tuorlo. Questa praticità ha conquistato atleti, appassionati di fitness e consumatori attenti alla salute, che preferiscono evitare le calorie aggiuntive del tuorlo.
Dal punto di vista nutrizionale, l’albume liquido è sostanzialmente identico a quello fresco, contenendo le stesse proteine e aminoacidi essenziali. Tuttavia, la pastorizzazione modifica leggermente la consistenza: l’albume pastorizzato è più fluido e omogeneo, ma monta meno facilmente a neve rispetto a quello fresco, un dettaglio che può influenzare alcune preparazioni culinarie.