Il filosofo della musica Stefano Marino, a partire dalla visione critica di Theodor W. Adorno, ci parla del genere musicale “indefinibile per definizione”, che chiama in causa la riflessione filosofica proprio per la sua natura sfuggente e metamorfica: il jazz.

Dalle origini alle trasformazioni dettate dall’avvento di un nuovo materiale musicale, il ruolo dell’improvvisazione e della dimensione ritmica, per arrivare alle rivoluzioni espressive di un grande artista come Miles Davis, capace di rimettere in questione il linguaggio del jazz a partire dalla fine degli anni 50 e che ha suscitato diversi malumori tra i cultori del genere.


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