
Ci sono due elementi chiave che stanno generando tensioni significative nell’economia mondiale nel 2025. Da un lato, la politica dei dazi promossa da Donald Trump, dall’altro l’avanzata della Cina nel settore dell’intelligenza artificiale. Fin dal suo insediamento alla Casa Bianca, Trump ha chiarito le sue intenzioni: privilegiare i prodotti americani in ogni ambito. Questa strategia si è tradotta in una politica protezionistica, caratterizzata dall’introduzione di dazi sui beni importati da altre nazioni.
Entrata in vigore dei dazi
Il 4 marzo 2025 segnerà l’entrata in vigore di un dazio del 25% sui prodotti provenienti da Messico e Canada. Contestualmente, la tariffa del 10% imposta sulla Cina potrebbe raddoppiare, arrivando al 20%. Anche l’Europa non è esente da queste misure: Trump ha annunciato l’intenzione di applicare dazi anche ai prodotti europei, mentre il Regno Unito cerca di mediare per raggiungere un accordo.
Conseguenze sui mercati finanziari
Le conseguenze della politica di Trump si riflettono nei mercati finanziari statunitensi, che hanno registrato un calo significativo. In particolare, l’azienda Nvidia, fortemente legata all’intelligenza artificiale, ha subito un duro colpo. Gli investitori temono che l’emergere di modelli di intelligenza artificiale più avanzati dalla Cina possa ridurre la domanda di chip, portando a una svendita delle azioni di Nvidia. Anche altre aziende del settore, come Arm Holdings e Broadcom, hanno visto i loro titoli scendere rispettivamente del 6,2% e del 7,1%, mentre Salesforce ha subito una flessione del 4%.
Indici di Wall Street e politica commerciale
Dopo aver raggiunto picchi record all’inizio di marzo, gli indici di Wall Street hanno iniziato a mostrare segni di debolezza, complici dati economici deludenti. Nel frattempo, Trump continua a perseguire una politica commerciale aggressiva, accompagnata da riduzioni nei posti di lavoro nel settore pubblico.
La sfida dell’intelligenza artificiale
Il paese nordamericano si trova ad affrontare una sfida cruciale: mantenere la sua posizione di leader globale nell’intelligenza artificiale di fronte all’avanzata della Cina. Recentemente, il gigante asiatico ha lanciato un’intelligenza artificiale di nuova generazione sviluppata da Tencent.
Caratteristiche della nuova AI
La caratteristica distintiva della nuova AI è la sua rapidità operativa. Tencent ha affermato che «Hunyuan Turbo S è progettato per rispondere nel modo più immediato possibile». Il lancio di questa tecnologia segue quello di Alibaba Group Holding, che ha recentemente messo a confronto il suo modello Qwen AI con DeepSeek. La nuova intelligenza artificiale di Tencent sarà integrata nella piattaforma WeChat, contribuendo ad aumentare il valore delle azioni della compagnia.
Il piano della Cina per l’intelligenza artificiale
La Cina ha avviato il suo percorso nel campo dell’intelligenza artificiale già nel 2015, quando il governo ha presentato un piano ambizioso per trasformare il paese in una superpotenza tecnologica. L’obiettivo è diventare leader assoluto nel settore entro il 2030, con investimenti ingenti, ammontanti a 900 miliardi di dollari negli ultimi dieci anni, destinati a settori strategici e avanzati, inclusa l’intelligenza artificiale.
Vantaggi competitivi della Cina
Un ulteriore vantaggio per la Cina è rappresentato dal costo inferiore e dalle risorse necessarie per addestrare la propria intelligenza artificiale, che si dimostrano più efficienti rispetto a quelle statunitensi. Questo scenario solleva interrogativi su come altre nazioni possano seguire l’esempio cinese. Gli Emirati Arabi Uniti, ad esempio, hanno avviato la creazione di sistemi di intelligenza artificiale governativi, con un investimento previsto di 90 miliardi di dollari nei prossimi sei anni.
Prospettive per l’economia mondiale
L’economia mondiale si prepara a una fase di cambiamento significativo nel 2025 e oltre, con gli Stati Uniti che rischiano di vedere erosa la loro posizione di predominanza.